
Tina Monaco
ASSOCIAZIONE LE SCIURE DI COLTIVARE LA CITTA’
Viale Russoli, 18
20143Milano (Mi)
Cell.
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Dalle case popolari al Duomo di Milano: le Nonne del Nodo fanno arte
Trenta pensionate che vivono in periferia con l’artista Maria Francesca Rodi: dal loro incontro è nata un’esperienza estetica e sociale con i tessuti di scarto
Avere trenta nonne non è da tutti. Può dirsi coccolata Maria Francesca Rodi, «adottata» da queste anziane signore residenti nelle case Aler di una zona periferica di Milano, tra Romolo e la Barona, che questa giovane ha coinvolto in un progetto di arte performativa, d’impatto etico, chiamato Il Nodo. Protagoniste sono «le sciure», termine dialettale milanese per indicare signore di una certa età. Lo scopo è creare relazioni virtuose tra le persone, il contesto sociale del quartiere nel quale vivono e la città, realizzando esperienze condivise. Strumento principale l’arte, intesa come pratica contemporanea. Utilizzando in questo caso tessuti di scarto per realizzare metri e metri di un nastro da usare in azioni collettive in cui si srotolano questi gomitoli, creando intrecci.
Così è successo, per esempio, quella volta in piazza del Duomo o nel giardino del villaggio Barona, quando le sciure si sono divertite a collegare gli alberi tra loro, sviluppando un’intricata installazione temporanea. Il progetto di Maria Francesca Rodi (Chicca per gli amici, studi di arte e moda allo Ied, e poi l’attività d’illustratrice in Australia) nasce in quella scia tracciata dalla visione umanistica e sociale dell’artista Michelangelo Pistoletto (l’autore del Terzo Paradiso, segno di un nuovo infinito scaturito da un cambiamento globale, nel quale tutti dobbiamo impegnarci) e della sua Cittadellarte a Biella. Lì, in un incontro nell’ambito del programma Rebirth, Maria Francesca ha incontrato Tina Monaco, a capo dell’autogestione di questo gruppo di anziane signore, molto attive, che partecipano a gruppi di yoga e corsi d’inglese. «Con lei ho fondato la sezione artistica. Il nostro primo lavoro insieme è stato fare, l’anno scorso, un grande albero di Natale adoperando delle stoffe di riciclo. Poi da vecchi ombrelli ricaviamo delle shopping bag», dice Maria Francesca, 32 anni, che oggi si divide tra l’attività di famiglia (il Mercatino dell’antiquariato) e il volontariato.
«Tramite l’arte – continua – si accende un faro su queste signore dei palazzi popolari di via Russoli, dove l’amianto è stato rimosso nel 2011 ma che non sono stati mai più coibentati e quindi si soffrono tutte le intemperie. C’è anche un progetto per creare orti sui tetti, come quello che queste sciure già curano sull’edificio del Superstudio. Attività come queste possono generare microeconomia, per esempio attraverso la rivendita di compost. Una volta che queste signore si mettono in gioco, nessuno le ferma più. Hanno un’energia che non si riscontra facilmente nei giovani. Presto forse ci affiancherà una griffe storica della moda. L’idea è quella di lavorare con gli avanzi delle loro stoffe trasformandoli in manufatti artistici». Domenica scorsa è stata presentata una scultura realizzata da LaChiccaeLeSciure de «Il Nodo Social Art» a fare da scenografia alla lettura del testo Erotikamore di Alda Merini in occasione di Book City. E una nuova collaborazione con la Casa Museo Alda Merini porterà da dicembre una ulteriore iniziativa d’arte nelle case popolari di via Borsi. «Stiamo lavorando anche ad un calendario come racconto sociale, di cui saranno protagoniste LeSciure, con scatti d’autore del fotografo Nils Rossi».
(Articolo Corriere della Sera)

